La scuola sembra essere al centro del programma del nuovo governo presieduto da Mario Draghi, assieme a riforma della pubblica amministrazione, della giustizia e del fisco.
Per Draghi sarà necessario rivedere il calendario e assumere più docenti. L’ex numero uno della Banca Centrale Europea non ha spiegato come intenderebbe agire, ma ha fatto capire che è possibile un prolungamento delle lezioni scolastiche oltre i termini previsti.
Tra i punti riferiti dai piccoli partiti che riguardano il programma del futuro governo, c’è la volontà di intervento sulle assunzioni dei docenti e sulla tempistica di assegnazione delle cattedre.
In cima all’agenda di Governo, Draghi avrebbe detto: "Lavorare da subito perché a settembre tutte le cattedre siano assegnate e i docenti siano in classe dal primo giorno del nuovo anno scolastico".
Il premier incaricato avrebbe infatti sottolineato che bisogna evitare che ci siano quest’anno molte migliaia di cattedre vacanti come lo scorso anno, alla ripresa dopo l’estate.
Istruzione e giovani, insomma, sono i due principali investimenti produttivi da compiere secondo Draghi. Serviranno risorse anche per ridurre l’abbandono scolastico, per aumentare il numero dei laureati, soprattutto di quelli che scelgono materie scientifiche.
Non solo: molto si dovrà investire anche in ricerca, e rafforzare le connessioni tra le Università e il mondo delle imprese. Tutto questo sarà possibile anche con i quasi 29 miliardi previsti dal Recovery Plan.