Mobilitazioni scolastiche: da settembre già coinvolti 3 studenti su 10

di: Alberto Murzia - 27/12/2022

In Italia 3 studenti su 10, da settembre a oggi, hanno fatto parte di qualche forma di dissenso organizzata nella propria scuola.

È quanto emerge da un sondaggio del sito Skuola.net, condotto su un campione di oltre 5.000 alunni delle superiori, che ha fotografato questi primi mesi di anno scolastico, dimostratisi tutt’altro che sereni.

La percentuale sale addirittura ad uno studente su due se si considerano anche coloro che hanno mostrato un dissenso “morbido”, inviando lettere ai dirigenti oppure organizzando assemblee.

La tipologia di mobilitazioni organizzate poi, vede al primo posto le occupazioni (37%), seguite dalle co-gestioni (33%) e dalle autogestioni (30%).

Gli astenuti

Tra le fila degli astenuti, la motivazione principale che gli ha spinti a stare lontano dalle varie forme di protesta è la considerazione che si trattasse di una perdita di tempo (23%). Il 20% invece ne ha approfittato per recuperare ore di studio mentre un altro 20% è stato fermato dai genitori.

Il 10% ha infine avuto paura della reazione della scuola. Una paura non immotivata se si pensa che al 25% degli studenti coinvolti nelle proteste sono “state” minacciate delle conseguenze sul piano disciplinare o didattico.

Le ragioni delle proteste

Il 45% degli studenti ha affermato di aver protestato per le condizioni fatiscenti in cui versa il proprio istituto.

In generale, quasi l’80% degli studenti ha contestato problematiche riscontrate all’interno dell’istituto, mentre solo il 22% ha protestato su questioni d’interesse nazionale, come le politiche governative sulla scuola e sui giovani.

Uno studente su tre si dice infine soddisfatto dell’esito delle proteste, affermando che qualcosa è poi cambiate o sono state ottenute promesse su cambiamenti futuri.