In una nota il Comitato Nazionale Docenti vincolati interviene nuovamente sulla questione del vincolo sulla mobilità degli insegnanti.
Il vincolo imposto ai docenti che hanno ottenuto il trasferimento interprovinciale, introdotto prima dal sostegno bis e poi confermato nel CCNI del 27 gennaio 2022, riguarda un numero limitato di docenti rispetto alle domande di mobilità soddisfatte in fase provinciale, le quali sono in numero maggiore. Questo è dimostrato dai dati sulla mobilità dell’anno scorso.
Molti docenti che hanno ottenuto il trasferimento interprovinciale a maggio 2022 hanno raggiunto la loro provincia di residenza, il che significa che per il prossimo anno scolastico potrebbero effettuare un movimento di tipo provinciale, senza intaccare gli organici provinciali allo stesso modo di chi già è titolare in provincia di residenza e non ha vincoli.
Tuttavia, il Contratto Collettivo Nazionale Integrativo del 27 gennaio 2022 prevede che il personale docente che effettua e ottiene qualsiasi tipo di movimento, sia in provincia di titolarità sia fuori provincia, rimarrà vincolato per ulteriori 3 anni nella sede assegnata.
Ciò solleva alcune domande: perché il CCNI del 27 gennaio non viene rispettato? Perché solo i colleghi che hanno ottenuto il trasferimento interprovinciale sono bloccati, mentre chi ha ottenuto il trasferimento in provincia è libero?
Per questo motivo, il Comitato Nazionale Docenti Vincolati chiede lo sblocco per i colleghi trasferiti in fase interprovinciale, rendendoli liberi di scegliere per principio.