Per i docenti precari della scuola ricorrere all’indennità di disoccupazione per coprire i buchi tra una supplenza e l’altra è la soluzione migliore.
Qualsiasi sia il lavoro svolto, quando questo termina i requisiti per accedere all’indennità disoccupazione sono sempre gli stessi e nello specifico:
il lavoratore deve aver svolto almeno 30 giorni di lavoro effettivo nei 12 mesi precedenti
il lavoratore deve aver maturato almeno 13 settimane di contributi nei 4 anni che precedono l’evento di disoccupazione
la disoccupazione deve essere involontaria e quindi derivare da licenziamento, scadenza contratto a termine o dimissioni per giusta causa.
Ad esempio se un docente ha effettuato 60 giorni di supplenza, questi riescono a soddisfare il requisito delle 30 giornate di lavoro effettivo nei 12 mesi precedenti ma non le 13 settimane di contributi necessarie per il diritto. In ogni caso se prima di questa supplenza sono stati svolti altri lavori (anche altre supplenze) che consentono di raggiungere le 13 settimane di contributi versati nei 4 anni precedenti, si può richiedere la Naspi al termine della supplenza in corso.
Se, invece, negli ultimi 4 anni si può vantare solo una supplenza, purtroppo non si ha diritto alla Naspi non riuscendo a soddisfare il requisito dei contributi necessari.