È ripartito oggi il nuovo anno scolastico senza obbligo di mascherine, distanziamento e vaccinazione. Alcuni problemi però rimangono sempre gli stessi, come denunciano i sindacati della scuola.
La carenza di docenti è stimata dai sindacati in circa 200mila unità, che verranno colmate dai supplenti. «Anche quest’anno scolastico prende l’avvio con molte incognite che hanno radici profonde: mi riferisco all’annoso problema del precariato; dobbiamo rilevare una carenza sulla copertura dei posti vacanti dei docenti, le cattedre in alcuni casi verranno coperte sotto al 50% rispetto alle disponibilità offerte dal ministero dell’Economia e bisognerà ricorrere a contratti a tempo determinato», così ha dichiarato al Sole 24 Ore Ivana Barbacci, a capo della Cisl Scuola.
I docenti mancanti, in assenza di eventuali supplenti disponibili dalle graduatorie, verranno convocati da messa a disposizione.
I sindacati lamentano poi l'assenza del cosiddetto organico Covid. «Per due anni la scuola ha avuto un organico aggiuntivo prima di 80mila persone tra docenti e Ata, poi di 40mila, invece quest’anno sembrerebbe che non ce ne sia bisogno, ma non è così», dichiara Marcello Pacifico, leader del sindacato Anief. «È sicuramente un anno che affrontiamo con maggiore positività rispetto agli ultimi anni trascorsi ma rimangono tanti problemi: mancano anche i dirigenti scolastici, i cui gli organici sono sottodimensionati per motivazioni economiche», ha affermato Cristina Costarelli, presidente dell’Anp Lazio.
«Il nuovo anno scolastico parte con il piede sbagliato - incalza Giuseppe D’Aprile, al vertice della Uil Scuola - Nulla di diverso rispetto agli altri anni. Nessuna concessione relativa all’organico di fatto aggiuntivo rispetto allo scorso anno, le graduatorie Gps sono piene di errori e il contratto di lavoro non è stato rinnovato. Nonostante tutto il personale il primo settembre si recherà a scuola con la consueta dedizione e professionalità».